Tra i diritti inalienabili dell’individuo rientra senza dubbio il diritto alla salute.
La costituzione italiana lo riconosce come diritto fondamentale nell’articolo 32, nella Carta dei diritti dell’Unione Europea lo troviamo all’articolo 35, infine è menzionato nel testo unico relativo all’immigrazione.
Il diritto alla salute è considerato come presupposto per la piena realizzazione individuale a prescindere dalle condizioni in cui una persona si trova. Proprio sulla base delle condizioni in cui una persona versa si può distinguere come esercitare il diritto alla salute: la distinzione si effettua in relazione o meno al possesso del permesso di soggiorno.
Diritto alla salute e stranieri senza permesso di soggiorno: a quali prestazioni possono accedere?
Abbiamo visto qui che una persona priva di permesso di soggiorno non può iscriversi al SSN, nonostante questo il decreto legislativo 286 del 1998 stabilisce che i cittadini stranieri presenti in Italia e sprovvisti di permesso hanno diritto alle cure mediche di base, in particolare per quanto riguarda le malattie infettive.
Diritto alla salute con codice STP
Chi non possiede il permesso di soggiorno può accedere all’assistenza sanitaria grazie a una tessera provvista di codice regionale individuale STP (ossia straniero temporaneamente presente). I soggetti idonei a rilasciare questo documento sono: le Asl, Aziende ospedaliere e Policlinici, istituti di ricerca. Il tesserino viene rilasciato dietro dichiarazione delle proprie generalità e consente l’accesso alle prestazioni mediche di base. La durata è di sei mesi, rinnovabile se lo straniero si trova ancora in Italia (non ci sono limiti territoriali).
Una cosa importante da segnalare: domanda per il tesserino e accesso alle cure non comportano nessuna comunicazione alle forze dell’ordine.
Diritto alla salute con dichiarazione di indigenza
Il cittadino extracomunitario che si trovi in condizioni di disagio e in stato di povertà può rilasciare una auto-dichiarazione di indigenza: questa permette di accedere alle cure mediche in maniera completamente gratuita.
Di base rimangono le spese per il ticket, a parità di condizioni con un cittadino italiano.
L’accesso gratuito invece è relativo a:
- urgenze e servizi di base;
- maternità (è prevista l’esenzione in base alla settimana di gravidanza);
- prestazioni relative a minori di 14 anni;
- servizi relativi a soggetti esenti a causa di patologie, per l’età o perché affetti da gravi stati invalidanti.
La durata della dichiarazione di indigenza
Come per la STP anche la dichiarazione di indigenza dura sei mesi, ma a differenza della STP non può essere rinnovata.
Una volta trascorso il semestre, se ha intenzione di stare ancora in Italia, il cittadino extracomunitario deve effettuare una nuova autocertificazione.
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