Limite pagamento in contanti (Novità 2022)

Novità 2022 per il limite pagamento in contanti

È ufficiale: abbiamo la conferma relativa al limite del pagamento in contanti a 999,99 euro. Dal primo gennaio 2022 chi non rispetta questo vincolo rischia di incorrere in multe e segnalazioni.

1° gennaio 2022: scatta il limite per il pagamento in contanti

Si vociferava da un po’ e ora è ufficiale, dal primo gennaio 2022 il limite all’utilizzo del denaro in contanti è di 1000 euro.

All’interno della manovra 2020, con il decreto fiscale, era stato deciso il graduale abbassamento dei limiti nell’utilizzo dei contanti. Sino a giugno 2020 la soglia massima era di 3000 euro. La cifra era passata poi a 2000 euro dal primo luglio 2020 sino al 31 dicembre 2021 e infine ridotta a 1000 euro a partire appunto dal primo gennaio 2022.

Da questa data quindi i pagamenti in contanti sia ai privati che alle aziende non potranno essere superiori ai 1000 euro. In caso di cifre che vanno oltre questo limite il saldo deve avvenire con modalità tracciabili  ossia tramite bancomat, bonifico, carte di credito o debito.

La legislazione europea ha stabilito che non c’è contrasto tra il limite e il corso legale

Il 13 ottobre 2021 c’è stata un’interrogazione parlamentare inerente le “Iniziative per la revisione delle limitazioni all’uso del contante”. In questo frangente il deputato di Forza Italia Carlo Giacometto si è dichiarato, insieme al suo partito, contrario al limite, a difesa del commercio e dell’utilizzo dei contanti.

La replica immediata è arrivata da parte di Federico Freni, il sottosegretario all’Economia.

Quest’ultimo ha sottolineato che il provvedimento trova conferma nel regolamento CE n. 974/98 , il regolamento di introduzione dell’euro. Nel testo si stabilisce che le limitazioni al pagamento in contanti possono essere applicate dagli stati membri della Comunità Europea per motivi di interesse pubblico. L’unica condizione è che ci siano altri modi per pagare (e come abbiamo visto il saldo può avvenire tramite bonifico, bancomat e carte).

Un’ulteriore conferma della compatibilità di questo provvedimento è arrivata il 26 gennaio 2021 dalla Corte di Giustizia Europea nelle cause riunite C-422/19 e C-423/19.

Il limite al pagamento in contanti nasce per combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro

Il sottosegretario all’economia Freni evidenzia che il provvedimento di limitazione nell’utilizzo dei contanti nasce con finalità di interesse pubblico importanti. L’intento è contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro “sporco”, ossia derivante da attività illecite.  Inoltre, facendo un confronto con le normative di altri Paesi membri della comunità Europea, quella italiana non risulta poi troppo limitante.

Limite al pagamento in contanti: cosa succede se non si rispetta?

Come abbiamo visto, a partire dal primo gennaio 2022, non sarà possibile effettuare pagamenti in contanti per cifre superiori ai 1000 euro. Il provvedimento riguarda tutte le attività, quindi sia gli acquisti in negozio che il saldo per le prestazioni di un professionista.

I versamenti sul proprio conto o i prelievi da quest’ultimo potranno essere effettuati anche oltre la soglia limite di 1000 euro. In caso di prelievo l’istituto bancario deve chiedere il motivo per cui si ritira la somma. In base alla motivazione data, la banca può segnalare l’avvenimento all’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF). La segnalazione avviene anche nel caso in cui un correntista prelevi più di 10.000 euro in un mese.

Le conseguenze per chi viola il limite di pagamento in contanti consistono in una sanzione amministrativa che può arrivare sino a 50.000 euro.

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